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Immagine del redattoreCasa delle Agriculture Tullia e Gino

"E non è ancora finita": il discorso di apertura alla Notte Verde '24 della presidente Tiziana Colluto

Benvenuti alla serata finale della XIII edizione della Notte Verde.

Un’edizione alta, complessa, profonda. Per noi tutti volontari di Casa delle Agriculture un'importante messa alla prova, nella quale abbiamo cercato di tirar fuori non solo il meglio di noi stessi, delle nostre relazioni e delle nostre competenze - di gruppo e di singoli - ma anche di fare molto più di ciò che potevamo. Per non accontentarci di un’edizione minore. Per non mortificare le nostre e vostre aspettative. Per non avere mai il rimpianto di non averci provato fino in fondo.

Questa edizione è un dono che molte persone e organizzazioni ci hanno fatto, contribuendo economicamente alla raccolta fondi che abbiamo avviato, affiancandoci nella costruzione del programma, ma soprattutto facendoci sentire il bene nei confronti della nostra realtà e di questa manifestazione.

Un dono, dicevo. Un dono che con elevato senso di responsabilità restituiamo al popolo della Notte Verde con tutta la lucidità, la spinta, l’emozione, la visione che abbiamo maturato negli anni e di cui siamo capaci.

Tutto questo poteva non accadere. Elevato è stato il rischio che tutto ciò potesse NON accadere. E invece questi giorni meravigliosi - veicolo di messaggi potenti, chiari, non equivocabili - sono arrivati e li abbiamo vissuti “a cuor contento”, felici e consapevoli che in questi giorni Castiglione d’Otranto dismette i panni di piccolo paese della periferia della provincia per diventare il più importante luogo pugliese in cui si pratica lo scambio e il confronto sui temi legati all’ambiente, all’agricoltura, alle relazioni umane. Vorremmo che anche i nostri concittadini sentissero propria questa consapevolezza assieme a noi tutto l’anno e non solo in questi giorni, con orgoglio sì ma anche col senso di responsabilità che deriva dal fatto di essere visti come esempio.

Non sempre è facile neanche per noi. A volte ci diciamo che tutto questo è diventato più grande di noi, fatichiamo a dedicargli l’estrema cura che tutto ciò e ognuno di voi merita, ad essere sempre sul pezzo, a dare risposte a tutti. E’ una fatica che non vi nascondiamo. E’ una fragilità che non vi nascondiamo. Per questo con umiltà vi chiediamo spesso aiuto e ora vi chiediamo ancora di più di starci accanto, di abbracciarci, di condividere con noi questo percorso.

“La Notte Verde non siete solo voi, siamo tutti noi”, ci ha detto più di qualcuno in questi mesi. Sentitela vostra, sentiamola nostra, proteggiamola, facciamola crescere, amiamola, con tutte le sue imperfezioni forse, ma con tutta la sua carica umana e valoriale.

Perché - e lo dico soprattutto a chi per la prima volta viene a trovarci - la Notte Verde non è un evento, non è una vetrina, è un esercizio di giustizia sociale, che mette al centro chi non ha voce, chi non ha risorse per emergere, chi rallenta il passo per aspettare gli ultimi, chi non accetta i compromessi di un mondo in cui tutto sembra poter essere messo in vendita e tutto pare poter essere comprato.

Non è più sufficiente parlare di "sostenibilità ambientale", questo noi lo abbiamo capito: serve un approccio integrato, che sappia ristabilire le connessioni che esistono tra questione ambientale, giustizia sociale, economia e cultura.

Sì, c'è la bellezza e ci sono gli umiliati. Per difficile che sia l'impresa, vorrei non essere mai infedele né all'una né agli altri” (A.Camus). Per la bellezza e per gli umiliati, appunto. È per loro che la Notte Verde resiste. Per scelta, non troverete “grandi” sponsor a sostenerla, ma troverete “grandi” realtà che assieme a noi credono che il disinquinamento debba partire dalla cultura.

La Notte Verde 2024 è dedicata a Tullia Romani, emblema di donna rurale “coltivatrice di pace”, pioniera del biologico italiano e di una nuova cultura agricola assieme al marito Gino Girolomoni. A loro è intitolata la nostra associazione e siamo felici che sia qui con noi Maria Girolomoni, loro figlia.

La dedica a Tullia è una scelta sentita e coerente con il tema di questa edizione, maturata mentre il mondo è in fiamme e l’umanità è perduta sotto i bombardamenti a Gaza e nell’assedio di tanti altri luoghi.

 “Terra e Pace”, dunque: l’accaparramento delle terre e lo sfruttamento delle risorse naturali come innesco di conflitti e guerre; l’agricoltura, il cibo e il dialogo come strumenti per costruire nuove relazioni e comunità di pace. Con un focus specifico sul ruolo delle donne in questi processi e con la necessità di affrontare anche un altro tema scomparso dal dibattito pubblico, il disarmo. Per questo abbiamo voluto come ospite d’onore su questo palco la Rete italiana Pace e Disarmo, rappresentata da Alfio Nicotra, un rete nata nel 2020 dalla unificazione di due organismi storici del movimento pacifista e disarmista italiano: la Rete della Pace (fondata nel 2014) e la Rete Italiana Disarmo (fondata nel 2004), sostenute da decine di associazioni, organizzazioni, sindacati, movimenti della società civile italiana.

E anche per questo abbiamo voluto dedicare il momento finale di questa 4 giorni di riflessioni, prima di lasciarci andare alla musica di Tonino Carotone, a Alessandro Leogrande, scrittore, intellettuale, voce critica della terra di Puglia: Alessandro ci manca molto.

 

Nel cedere la parola al sindaco di Andrano, Salvatore Musarò, non posso non riconsegnare a lui, simbolicamente, l’appello di Casa delle Agriculture a rivedere gli impatti del progetto sulla bretella stradale progettata a Castiglione. La nostra associazione ha depositato corpose osservazioni sul progetto, frutto di tanto studio, ascolto e volontà di proposta, per consentire che la strada possa farsi, liberando il centro storico dall’obbligato passaggio delle auto e dei mezzi pesanti, senza tuttavia sacrificare uno dei pochissimi boschi secolari che ancora abbiamo. La nostra piccola storia ci ha già visto impegnati in vertenze ambientali di questa portata, come la Statale 275 a 4 corsie o il gasdotto Tap, e abbiamo sempre preso posizione. Lo facciamo anche questa volta, chiedendo anche da questo palco - non saremmo seri se non lo facessimo - una revisione del progetto. Da parte nostra, assicureremo la responsabilità di stare accanto alla comunità tutta per trovare soluzioni tecniche diverse, che noi riteniamo possibili.

 

E ora è il momento dei ringraziamenti a tutti voi e a chi ci è stato accanto: Comune di Andrano, Parco regionale costa Otranto-S. M. Leuca-Bosco di Tricase, Regione Puglia, Gus-Gruppo Umana Solidarietà, Fondazione Girolomoni, COSPE Onlus, Deafal, Azione TerrAe, Salento Km0, Santi Paduli, Manu Manu Riforesta, Auser Ponte Andrano-Castiglione, Terra Nuova Edizioni.

Un grazie doveroso va ai volontari giovani e meno giovani di questa comunità e di altre parti d’Italia e del mondo, venuti a darci una grande mano in questi giorni di preparativi, a volte anche sacrificando le proprie ferie per contribuire a costruire tutti insieme questo bene comune.

Un grazie immenso va alle compagne e ai compagni di Casa delle Agriculture, persone infaticabili, fuori dal comune, con una grande disciplina di gruppo, molto spesso scomodi anche in questa comunità. Siamo cresciuti in tutti questi lunghi anni perché siamo stati capaci di tenerci per mano anche nelle tempeste, che non sono mancate, con fratellanza, amicizia, etica della responsabilità e grandi ideali a illuminare la nostra strada.

A loro va il nostro più caloroso applauso e il mio personale ringraziamento.

Teniamoci stretti, crediamoci sempre. “E non è ancora finita”.

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