I luoghi esterni
La Curteddhra
Una campagna di circa 40 are, diventata la sede del vivaio della biodiversità e sede dell’Associazione Casa delle AgriCulture. Vi si coltivano orticole e grani. E’ il luogo dove si sperimentano i miscugli di grani duri e teneri e si coltivano le piante madri per il vivaio. La Curteddhra comprende anche una piccola costruzione in muratura che, da garage, è stata trasformata in punto vendita per i prodotti locali e biologici. Nel retro della costruzione si trova un forno a legna, il forno di comunità, utilizzato da chiunque lo desideri, per fare pane, biscotti, pizze e focacce. Nel fondo del campo, un piccolo uliveto accoglie le riunioni dell’associazione su balle di fieno come sedute e ghiande di lampadine per illuminare. Durante il film saremo alla Curteddhra per le attività agricole, le riunioni, i momenti rivendita che sono anche momenti di incontro tra la gente.
Il Trice
Un grande spiazzo verde davanti al cimitero del paese. Il Trice, fino all’inizio del ‘900, era il luogo del mercato dei grani per tutto il territorio circostante. Sui bordi del campo sta nascendo il Mulino di Comunità, un mulino a pietre per morire solo grani biologici. Sul lato opposto delle antiche costruzioni in pietra definiscono il limite del campo. Una di queste sta diventando una fattoria didattica. Per il momento ospita tre asini e delle galline, ma presto vi saranno anche pecore e capre e vi si svolgeranno attività di educazione alla relazione con gli animali con bambini e famiglie. Al Trice seguiremo i lavori di costruzione del Mulino e della Fattoria cosi come alcuni momenti in cui i personaggi del film si prendono cura degli animali.
La piazza di Castiglione d’Otranto
E’ la piazza principale del paese, dove si trova la chiesa, un bar-rosticceria, la facciata di un antico castello in rovina, l’unico ristorante del paese. La piazza è il luogo investito dalla comunità per le feste e le manifestazioni pubbliche. La casa delle AgriCulture lo occupa per alcuni eventi importanti. E’ anche il luogo di passaggio più in vista, sono costantemente presenti piccoli gruppi di anziani che passano il loro tempo seduti alle panchine a chiacchierare. All’uscita della messa, vi si vede sfilare una variegata popolazione. Molte donne, giovani e anziane, i migranti, soprattutto africani, che assistono alla messa, bambini e famiglie che si attardano per socializzare. I campi e la campagna Il paesaggio della campagna sarà presente nel film sia come luogo di lavoro e d’incontro, sia come testimone di una trasformazione e del processo che il film vuole raccontare. Saremo nelle campagne coltivate e verdeggianti con zucchine, peperoni, melanzane, zucche, cavoli e tantissime varietà della biodiversità locale. Vedremo i nostri personaggi camminare e lavorare su una terra viva, morbida, mossa e rossa, il vecchio trattore del nonno di Donato attraversare i campi per trinciare le erbacce. Passeremo nei campi di grano, dove le spighe sono molto alte rispetto a quelle dei grani comuni (ogm) e noteremo le diverse sfumature di colore dal giallo vivo all’arancio-rosso secondo le specie. In particolare, saremo nei campi di grano nei momenti di semina e di trebbiatura. Alcuni paesaggi più lugubri potranno apparire in altri momenti: campagne di uliveti secchi, ammalati di xylella, complessi industriali abbandonati, terreni incolti e infestati da parassiti o uliveti durante un incendio.
INTERNI
Casa di Donato
La casa di Donato, è una grande villa monofamiliare. Al piano terra vivono i genitori di Donato con la figlia più giovane, mentre in una casina inclusa nella proprietà, ma situata nel giardino, vive la nonna. Il secondo piano della casa e’ vuoto e in costruzione. La famiglia lo concede all’associazione che lo usa come deposito per i pomodori, le orticole di ogni genere o i grani. La casa di Donato apparirà nel film in diverse situazioni: un gruppetto di giovani e anziani che “spizzicano i pomodori” (togliere i sepali) per prepararli per la salsa, Rocco e qualche giovanotto più forte fisicamente, scaricare i sacchi di grano, la nonna di Donato innaffiare i fiori mentre i nipotini scorrazzano giocando con l’acqua.
Casa di Tiziana
Una casa grande, costruita per ospitare una famiglia numerosa. Originariamente la parte antistante era il garage dove si parcheggiava l’ape-car al ritorno dai campi. Adesso è stato integrato al resto della casa come salone. Nel retro, ci sono un piccolo giardino con erbe aromatiche e un portico, dove si stendono i pomodori per la salsa e si fanno le conserve per l’inverno. Qui vedremo Tiziana cucinare con la mamma per le cene di comunità oppure durante un pranzo in cui la famiglia invita uno degli ospiti venuti da fuori per un evento. Il chiosco Il chiosco è un baretto al centro di un giardino pubblico. Ci sono tavoli all’esterno, sparpagliati un po’ in tutto il giardino e utilizzati soprattutto per giocare a carte. E’ un luogo di ritrovo per tutti, secondo i momenti della giornata è frequentato piuttosto da giovani o anziani, ma principalmente da uomini. Al chiosco gireremo qualche scena in cui la televisione trasmette il TG presentato da Tiziana, per carpire i commenti dei paesani ai suoi reportage che spesso denunciano realtà molto crude. Prevediamo di girare delle scene che mostrino le dinamiche del paese attraverso le interazioni al bar. Ad esempio: una discussione sulla mancanza di offerta di lavoro, un battibecco su questioni politiche o il costume di offrire il caffe agli sconosciuti o ai forestieri.
Comments