top of page
Immagine del redattoreCasa delle Agriculture Tullia e Gino

Lettera per la Terra e il suo Ecosistema

Il 16 marzo 2021, già frastornati dalle paure e tormentati dalle quotidiane incertezze economiche e sociali, in qualità di “coltivatori di cambiamento” abbiamo ricevuto un accorato appello da parte della Signora Rosanna Chiuri, attenta ambientalista e passionale attivista della nostra provincia.

Un appello che intende svegliarci da quel leggero letargo, determinato soprattutto da questi tempi pandemici sospesi, lenti, minacciosi. La socia ci esorta a spalancare gli occhi, non solo per vedere ma per continuare ad osservare, perché la differenza tra il camminante nelle campagne e noi “coltivatori di cambiamento” sta proprio in questo.

“Non bisogna limitarsi a solcare con entusiasmo bucolico le terre e le stradine di campagna, ma è fondamentale saper sempre osservare con gli occhi il lamento e con le mani la sofferenza della nostra terra. Battersi per gli scempi già certificati dalla storia e dalla scienza, ma anche e soprattutto riuscire a saper cogliere nei confini di provincia le brutture di un capitalismo culturale e di uno sfrenato consumismo che perpetrano violenze quotidiane attraverso l’agire del singolo individuo”. Non possiamo permettere che cumuli di materiale plastico non più utilizzato, come tubi per l’irrigazione, teli per serre e pacciamanti, cassette di plastica e polistirolo, serbatoi dell’acqua e tubi di amianto, contenitori di fitofarmaci, sparsi in piccoli o grandi mucchi insieme a sfalci e rami di potatura e alle buste di spazzatura che altri incivili cittadini abbandonano, vengano bruciati nelle nostre campagne – ripete con forza l’attivista.

Non possiamo urlare per farci sentire dai noi stessi, questa è un’azione che va trasmessa, indicata, va fatta comprendere nella sua gravità perché dietro quella mano che sporca e che inquina, non ci sono soltanto aziende ma spesso c’è quell’individuo che potrebbe essere nostro padre, nostro zio o nostro fratello che ancora crede che la terra è una sorta di voragine, la cui bocca avida ingurgita tutti i nostri peccati nascondendoli per sempre. Una terra che ancora continuiamo a nutrire di pesticidi chimici e degli scarti di un’agricoltura intensiva.

Allo stesso tempo, dobbiamo offrire strumenti chiari per evitare che coloro che vogliono smaltire i rifiuti agricoli correttamente sappiano dove e quando poterli consegnare. Occorre un lavoro di concerto tra le istituzioni Regionali, Provinciali e comunali, costruire un servizio di raccolta “Campo a Campo”, rimettere al centro dell’agenda politica ciò che accade nelle periferie economiche del sistema agricolo. Occorre informare e sensibilizzare, anche ed eventualmente con le cattedre agricole ambulanti, perché oggi fare agricoltura è conoscenza ecosistemica e non possiamo più continuare ad occuparci solo parzialmente della “questione agricola”. Si forniscano dunque le informazioni necessarie sullo smaltimento dei rifiuti e sulla loro riduzione, perché le nostre campagne non continuino ad essere piccole discariche domestiche. Occorre liberarsi della pigrizia di cui siamo schiavi, piegare la schiena non solo per piantare, ma anche e soprattutto per raccogliere, non soltanto i frutti di oggi, ma la spazzatura del domani.


I RIFIUTI QUALI POLISTIROLO SI DIFFERENZIANO NELL’ INDIFFERENZIATO

I RIFIUTI PLASTICI POSSSONO ESSERE CONSEGNATI PRESSO GLI ECOCENTRI LOCALI E DIFFERENZIATI INELLA PLASTICA.

MA I RIFIUTI IN GENERALE, DEVONO ESSERE RIDOTTI, SE VOGLIAMO APPLICARE UNA VERA ECONOMIA CIRCOLARE





Appello sottoscritto da:

Associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino





Soc. Coop. Casa delle Agriculture





Salento km0



Parco Naturale Regionale Costa Otranto S.M. di Leuca - Bosco di Tricase


Parco Paduli




PRESENTEèFUTURO




Associazione Marina Serra ETS





202 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page